- Essere capitano responsabilizza, quanto? Un capitano deve amalgamare al meglio il gruppo, tu ci sei riusciata?
- Essere capitano sicuramente responsabilizza; per me è un onore poter rivestire questo ruolo e mi auguro di esser riuscita in qualche modo ad essere una guida per il nostro gruppo, nonostante la differenza di età.
- In campo non molli mai, hai personalità e carisma da vero leader, come cerchi di trasmettere questi valori alle compagne?
Mi auguro di riuscire a trasmettere alle mie compagne la capacità di concentrarsi, ciascuna sulla propria prestazione (estraniandosi dal resto)
- Nella tua carriera avrai avuto tanti capitani, chi ti ricordi con maggior piacere? Puoi paragonarti a lei? Quali aspetti avete in comune?
Durante la mia carriera, in realtà, ho avuto pochi capitani. Colei che ricordo per la capacità e per la voglia positivamente "rabbiosa" di vincere è Teresa La Naia.
- Quando sei stata nominata capitano hai avuto paura o hai accolto la scelta con serenità?
Ho accettato con molto piacere e serenità il ruolo e con la voglia di ritrovare in me la volontà di fare sempre di più per la squadra.
- Adesso passiamo ai tuoi inizi. Come mai hai scelto la pallavolo?
Sono passati ormai parecchi anni e il mio ricordo degli inizi è labile.
- Qual è stata la prima squadra in cui hai giocato?
Iniziai a giocare con la squadra parrocchiale San Francesco, poco dopo ebbi la fortuna di essere accettata nel gruppo di Lo Cicero.
- Qual è il tuo numero di maglia? Perchè lo hai scelto?
Ho scelto, quale numero di maglia, l'8, giorno della mia nascita.
- Con quale compagna hai maggiormente legato nel corso della tua carriera?
Elena Ricceri. Lo scontro, spesso molto acceso, in campo ci ha fatto diventare care amiche nella vita quotidiane.
- Qual è stata la giocatrice più forte con la quale hai giocato?
Sicuramente Agnese Lucifora, giocatrice completa e carismatica.
- Quale, invece, la squadra più forte contro la quale hai giocato?
Sicuramente il Priolo di qualche tempo fa che incontrammo durante la prima esperienza del San Giuseppe in serie C.
- Chi è il mister che più ti ha fatto crescere?
Con il mister Lo Cicero ho condiviso quasi completamente la mia crescita pallavolistica, ma devo ammettere che sono stati soprattutto questi ultimi anni ad aver determinato maggiormente la mia crescita.
- Definisci mister Lo Cicero con tre aggettivi.
Estremamente competente, gran motivatore, determinato.
- Qual è la "formula magica" che vi ha portato quest'anno a fare un campionato che va ben oltre le aspettative? In quale fase della stagione hai capito che questo è un campionato "diverso"?
Credo che si tratti di un complesso di fattori scaturiti probabilmente alla fine dello scorso campionato e tra questi i più importanti, a parer mio, sono: una ritrovata sana competizione tra compagne e una preparazione atletica più accurata grazie alla presenza di un entourage preparato.
- Cosa pensi della rosa di quest'anno? E' adatta a giocarsi la promozione (e magari ottenerla) o credi che la squadra non sia ancora pronta al grande salto?
Credo che la rosa non sia ancora del tutto pronta al grande salto ma sicuramente è sulla buona strada.
- Cosa ti aspetti dal tuo futuro in pallavolo? Ti piacerebbe, un domani, allenare?
Mi auguro di chiudere al meglio la presente stagione e, se possibile, di ripetere l'esperienze in serie C. Il pensiero di smettere di giocare mi spaventa; in un futuro " lontano" potrebbe anche esserci la possibilità di allenare.
- Chi credi che possa essere la tua erede?
Boh! Se avessi un'erede (intendo come palleggiatrice) avrei già lasciato questo sport da tempo. Forse questa è stata però la mia fortuna che mi ha dato la spinta a crescere ancor di più.
- Mancano poche giornate alla fine del campionato, ti va di fare una promessa (da mantenere!) in caso dovreste ottenere la promozione?
Garantire la mia presenza e la mia costanza anche per il prossimo campionato, qualsiasi esso sia.
Intervista a cura di Gianfranco Scardina
- Essere capitano sicuramente responsabilizza; per me è un onore poter rivestire questo ruolo e mi auguro di esser riuscita in qualche modo ad essere una guida per il nostro gruppo, nonostante la differenza di età.
- In campo non molli mai, hai personalità e carisma da vero leader, come cerchi di trasmettere questi valori alle compagne?
Mi auguro di riuscire a trasmettere alle mie compagne la capacità di concentrarsi, ciascuna sulla propria prestazione (estraniandosi dal resto)
- Nella tua carriera avrai avuto tanti capitani, chi ti ricordi con maggior piacere? Puoi paragonarti a lei? Quali aspetti avete in comune?
Durante la mia carriera, in realtà, ho avuto pochi capitani. Colei che ricordo per la capacità e per la voglia positivamente "rabbiosa" di vincere è Teresa La Naia.
- Quando sei stata nominata capitano hai avuto paura o hai accolto la scelta con serenità?
Ho accettato con molto piacere e serenità il ruolo e con la voglia di ritrovare in me la volontà di fare sempre di più per la squadra.
- Adesso passiamo ai tuoi inizi. Come mai hai scelto la pallavolo?
Sono passati ormai parecchi anni e il mio ricordo degli inizi è labile.
- Qual è stata la prima squadra in cui hai giocato?
Iniziai a giocare con la squadra parrocchiale San Francesco, poco dopo ebbi la fortuna di essere accettata nel gruppo di Lo Cicero.
- Qual è il tuo numero di maglia? Perchè lo hai scelto?
Ho scelto, quale numero di maglia, l'8, giorno della mia nascita.
- Con quale compagna hai maggiormente legato nel corso della tua carriera?
Elena Ricceri. Lo scontro, spesso molto acceso, in campo ci ha fatto diventare care amiche nella vita quotidiane.
- Qual è stata la giocatrice più forte con la quale hai giocato?
Sicuramente Agnese Lucifora, giocatrice completa e carismatica.
- Quale, invece, la squadra più forte contro la quale hai giocato?
Sicuramente il Priolo di qualche tempo fa che incontrammo durante la prima esperienza del San Giuseppe in serie C.
- Chi è il mister che più ti ha fatto crescere?
Con il mister Lo Cicero ho condiviso quasi completamente la mia crescita pallavolistica, ma devo ammettere che sono stati soprattutto questi ultimi anni ad aver determinato maggiormente la mia crescita.
- Definisci mister Lo Cicero con tre aggettivi.
Estremamente competente, gran motivatore, determinato.
- Qual è la "formula magica" che vi ha portato quest'anno a fare un campionato che va ben oltre le aspettative? In quale fase della stagione hai capito che questo è un campionato "diverso"?
Credo che si tratti di un complesso di fattori scaturiti probabilmente alla fine dello scorso campionato e tra questi i più importanti, a parer mio, sono: una ritrovata sana competizione tra compagne e una preparazione atletica più accurata grazie alla presenza di un entourage preparato.
- Cosa pensi della rosa di quest'anno? E' adatta a giocarsi la promozione (e magari ottenerla) o credi che la squadra non sia ancora pronta al grande salto?
Credo che la rosa non sia ancora del tutto pronta al grande salto ma sicuramente è sulla buona strada.
- Cosa ti aspetti dal tuo futuro in pallavolo? Ti piacerebbe, un domani, allenare?
Mi auguro di chiudere al meglio la presente stagione e, se possibile, di ripetere l'esperienze in serie C. Il pensiero di smettere di giocare mi spaventa; in un futuro " lontano" potrebbe anche esserci la possibilità di allenare.
- Chi credi che possa essere la tua erede?
Boh! Se avessi un'erede (intendo come palleggiatrice) avrei già lasciato questo sport da tempo. Forse questa è stata però la mia fortuna che mi ha dato la spinta a crescere ancor di più.
- Mancano poche giornate alla fine del campionato, ti va di fare una promessa (da mantenere!) in caso dovreste ottenere la promozione?
Garantire la mia presenza e la mia costanza anche per il prossimo campionato, qualsiasi esso sia.
Intervista a cura di Gianfranco Scardina